Un artista nato tra le opere d’arte. Aveva da poco compiuto vent’anni Piero Catalano, quando ha incominciato a lavorare presso la Fonderia Venturi Arte nel 1976. Nel giro di pochi anni sviluppa un profondo interesse per le arti plastiche affinando la sua sensibilità a contatto con le opere d’arte e artisti di fama internazionale che lavorano in fonderia a contatto con lui.
Si specializza nel delicato compito di eseguire le patine che costituiscono l’abito esterno della scultura, e che sono una parte essenziale della realizzazione dell’opera d’arte in bronzo.
Per eseguire una patina è necessario entrare in sintonia con l’artista e riuscire a dare colore alla sua ispirazione con gli acidi, i nitrati, sostanze che riscaldate al punto giusto danno al bronzo particolari ossidazioni che arricchiscono la forma e la completano.
Poiché le possibilità sono molteplici è fondamentale il contributo del patinatore che sa consigliare l’artista e metter in opera la patina più conforme.
Piero Catalano diventa un maestro delle patine e un poco alla volta la sua sensibilità artistica gli ha richiesto e poi imposto di passare dalla esecuzione di una patina su un opera creata da altri alla creazione vera e propria, le sue mani hanno sentito la necessità di creare le forme, di dare tridimensionalità alle idee che sempre più occupavano la sua mente. È così cominciata la sua attività di scultore e ha iniziato a modellare forme… figure umane, soggetti che parlavano al suo spirito e che sentiva di dover comunicare agli altri.
Dapprima comincia a sentire il richiamo del bronzo con cui aveva lavorato per tanti anni, dando forma resistente e duratura alle sue creazioni: poi dal bronzo passa alla creta, una materia docile e obbediente che prende l’impronta della mano e si lascia trasformare, sperimentando linguaggi diversi.
La scultura ha affiancato da decenni altre attività lavorative di Piero, diventando un impegno stabile che arricchisce la qualità della sua vita e lo porta a contatto con un pubblico che ha apprezzato le sue opere e che lo incoraggia a continuare.
È rimasto di casa alla Venturi arte dove fonde a cera persa le sue opere, noi tutti lo rivediamo con piacere e siamo liete che abbia intrapreso autonomamente la via dell’arte inspirato dalle esperienze fatte negli atelier della Fonderia.
Gabriella Pagani Cesa